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Quell’incedere lento e ritmico, quel continuo dondolarsi quasi a cullare colui che muore per risorgere

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Ci stiamo avvicinando alla Santa Pasqua e nei prossimi giorni la mia Terra, la Puglia, diventa protagonista con i suoi eventi legati alla Settimana Santa.

Per quest'anno dovremmo rinunciare, causa emergenza sanitaria in corso, ad una partecipazione fisica ma ci daremo appuntamento per l'anno 2021.

Ai miei visitatori, in Puglia, quest' anno avremmo proposto di diventare testimoni di emozioni, gli avremmo fatto rivivere la passione e il fascino di un tempo con alcune visite guidate in città come Taranto, San Marco in Lamis, Troia Ginosa o Ruvo per citarne alcune tra le tante, città che offrono e regalano attraverso le diverse manifestazioni religiose e culturali una meraviglia e una bellezza che restano impresse , un ricordo permanente dell'esperienza trascorsa e partecipata in Puglia.

Gli eventi legati alla Settimana Santa sono da sempre stati un importante riferimento per la collettività in termini di coinvolgimento emotivo, basta ricordare la ritualità dei penitenti che, come un fiume in piena, trova la sua manifestazione più significativa nelle tantissime processioni che si svolgono nella nostre città pugliesi.

Importante per la comunità è anche la partecipazione diretta ai tanti eventi che rende questi momenti ancora più suggestivi, una imponente cornice di folla che da sempre accompagna la processione e con essa si fonde nelle vie cittadine.Si percepisce forse una dimensione spirituale e sociale di una civiltà che concepisce il legame con la vita come una incessante fatica.Quest'anno, considerando il momento storico che tutti indistintamente stiamo vivendo, l' emozione cercheremo di farla percepire attraverso racconti e offrendo un breve percorso di conoscenze delle culture, di fede e religiosità da sempre gelosamente custodite dalle tante Confraternite protagoniste per eccellenza della Settimana Santa.Lo faremo attraverso foto e post che raccontano gli eventi nelle diverse città, attraverseremo e abbracceremo la Puglia dalla Daunia alla Terra di Bari, da Lecce fino al golfo di Taranto, descrivendo il tragitto di un popolo attraverso i suoi riti, personaggi, vesti e odori, i suoi canti religiosi con le sue voci femminile, le sue bande.

Le Confraternite e la Processione dei Misteri

Sin dal XII secolo, in Puglia e nell'intera area meridionale si attesta la presenza di associazioni di fedeli e di laici fondate con lo scopo di esercitare opere di carità e di pietà e di incrementare il culto.

Fu l'assoluta mancanza di qualsiasi forma di assistenza pubblica e delle più elementari garanzie per la parte più disagiata della collettività come al tempo stesso il bisogno di ben operare per amore e timore di Dio che condussero i cristiani e laici ad associarsi per aiutarsi reciprocamente facendo nascere così le prime Confraternite.La diffusione è rapidissima, attestata nelle città pugliesi con sedi episcopali vengono erette mediante un decreto formale del vescovo che fissa lo scopo della Confraternita e regola i rapporti sociali interni.Si formano diversi sodalizi, dalla Misericordia al Soccorso o intitolati a diversi culti mariani, con funzioni principalmente caritativo-assistenziale. I loro componenti conservano lo stato laico e non hanno quindi l'obbligo di prestare i voti, né di fare vita in comune, né di fornire il proprio patrimonio o la propria attività per la confraternita.A cavallo tra Quattrocento e Cinquecento i sodalizi mutano e se ne diffondono di nuovi in maniera prolifica in tutta la regione.Con il titolo del Santissimo Sacramento, fin dai primi del Cinquecento prosegue la fondazione di confraternite generalmente fondate da iniziative dei notabili e del clero alle quali partecipano e si iscrivono uomini provenienti dai ceti più umili , quest'ultimo dato rilevabile dalle regole e dagli statuti confraternali sottoscritti con lunghi elenchi di segni di croce, espressione dell'analfabetismo esistente .Diverse confraternite prevedono nei loro statuti, tra le tante attività da svolgere durante l'anno, momenti settimanali di meditazione sulla Passione di Cristo, associati ad orazioni ed esercizi di mortificazione, tutti retaggi ancora presenti e vivi durante le nostre rappresentazioni sacre attraverso centinaia di penitenti o ricordando l adorazione della Croce a Ruvo di Puglia.La passione di Cristo o i Misteri, chiaro riferimento ai cinque Misteri Dolorosi del Santo Rosario, giungono fino ai giorni d'oggi con la medesima carica pietistico-devozionale di un tempo ma con un cambio sostanziale nella loro rappresentazione.Dopo il Concilio di Trento e con la Controriforma si rinnovano fortemente le forme di devozione del clero con un evidente riflesso anche sulle vite e sulle usanze religiose dei laici. Si vietano le rievocazioni della Morte di Cristo con personaggi viventi e si incoraggiano le manifestazioni con figure dipinte o scolpite.Sorsero così le processioni con i gruppi lignei policromi, come li vediamo oggi, che raffigurano in modo estremamente drammatico e coinvolgono lo spettatore ed il fedele in un coinvolgimento religioso e di pentimento.La processione dei Misteri, che nasce nei primi decenni del XVII secolo, assolve a questo compito ed è in quest'epoca che le chiese pugliesi vanno arricchendosi di pregevoli simulacri lignei rappresentanti le più disparate pose del Cristo sofferente e della Vergine Addolorata.In Puglia molti retaggi storici religiosi culturali appartengono ancora a intere comunità che e nei giorni del giovedì venerdì Santo riemergono e rivivono con un carattere autentico e indimenticabile….passione fede speranza ti avvolgono e coinvolgono .

LA PASSIONE A GINOSA

Il fascino della Passio Christi a Ginosa è uno dei momenti più suggestivi della Settimana Santa nel Tarantino ed in Puglia.La rappresentazione Sacra è fortemente teatrale, immersa nello scenario naturale della gravina, un vero e proprio "teatro a cielo aperto" che attira ogni anno molti visitatori provenienti da varie parti d'Italia e d'Europa.La manifestazione, prende il via con la sfilata dei figuranti in costume, dislocata tra le diverse strade e piazze, illuminate da fuochi, nel centro storico. Con l'ausilio dei narratori e dell'accompagnamento musicale, viene rievocata la vita di Gesù Cristo, dall'Annunciazione della sua Nascita alla Crocifissione. La Passio Christi quindi è un "unicum" nel ricchissimo panorama delle celebrazioni e dei Riti della Settimana Santa nella terra di Taranto ed in Puglia grazie anche al naturale palcoscenico della "Gravina" di Ginosa che riproduce perfettamente il caratteristico ambiente palestinese, coinvolgendo emotivamente lo spettatore.

A PIEDI SCALZI GROTTAGLIE

Una delle infinite declinazione di tutto ciò che rappresenta la Settimana Santa in Puglia traspare dai tre suggestivi momenti vissuti dalla comunità Grottaglie, città della ceramica in provincia di Taranto.Si parte con la Processione del Giovedì, a cura della confraternita del Carmine, caratterizzata dal singolare "Pellegrinaggio de Li Bbbubbli Bbubbli".Una storia dalle antiche origini, uomini in coppia, a piedi scalzi, incappucciati, vestiti con il saio bianco, la mozzetta gialla marrone, cingolo, cappello e bordone che vanno in pellegrinaggio per Li Sibburche, i sepolcri, nelle chiese listate a lutto il Giovedì Santo.Alla confraternita del Purgatorio è affidata la cura della Processione dei Misteri.Da menzionare assolutamente è la processione che si snoda quasi tutta nel centro storico la Processione della Vergine Desolata. Dalla chiesetta della Madonna del Lume viene traslata la statua della Desolata e i confratelli della Confraternita del Nome di Gesù, vestiti col saio e la mazzetta rossa, avviano i sacri riti, alta è anche la partecipazione dei piccolo crociferi, bambini e ragazzi vestiti col saio e la croce sulle spalle.

PROCESSIONE DELLE CATENE TROIA

Istituita probabilmente già dal 1702 dal vescovo E.G.Cavalieri , la processione delle Catene si snoda lungo le vie del centro storico il venerdì mattina nella città di Troia.Cinque sono i penitenti, vestiti ed incappucciati con saio bianco, portano una pesante croce sulle spalle e annunciano il loro passaggio con il sinistro rumore delle catene legate ai piedi nudi.Partono dalla Chiesa di San Basilio Magno dell'XI sec con percorso penitenziale per visitare i"sepolcri" nelle diverse chiese.

Un battito sordo e ritmato della trocchiola, strumento a percussione diretta, rompe il silenzio e la profonda mestizia.Curiosità: per antica tradizione i penitenti non possono sospendere né interrompere la pratica prima di cinque anni in onore delle cinque piaghe di Cristo.La sera del venerdì la devozione continua e cinque gruppi statutari, la Cattura, la Coronazione di spine, la Flagellazione, la prima caduta e la Crocifissione o calvario, vengono portati in processione dalla Basilica Cattedrale lungo le strade della città.Ultimo suggestivo momento vissuto dalla comunità è il rito del Bacio che si svolge nel pomeriggio della domenica di Pasqua, nella piazza antistante della Cattedrale . Tra il silenzio della folla si attende l'arrivo della statua della Madonna proveniente dalla chiesa di San Domenico; nello stesso momento dalla parte opposta della città è in cammino la statua del Salvatore partita dalla chiesa di San Francesco.La folla attende l'incontro che avviene di lì a poco e il seguente rito del Bacio.I due simulacri vengono avvicinati e poi ritratti lentamente per due volte, ma il gesto si ripete ed è il terzo incontro che permette l' inchino ed il bacio ai piedi della Madonna.La statua del Salvatore viene fatta inchinare mentre la banda intona la marcia tratta dal Mosè di Giocchino Rossini e lo scrosciare di battimani conclude questa manifestazione sacra e popolare unico documento in Puglia.

SAN MARCO IN LAMIS LE FRACCHIE

Nel sud Italia, in Puglia precisamente, c'è una cittadina in provincia di Foggia, San Marco in Lamis sul Gargano che da secoli ripropone una tradizione molto originale e rende la notte del Venerdì Santo indimenticabile e spettacolare.All' imbrunire, sfilano enormi fiaccole, di diverse lunghezze, alcune alte fino a 10 metri con apertura a "bocca" di diametro di 2 metri ed oltre, realizzate con legno di castagno e quercia: LE FRACCHIEL'etimologia è di origine incerta, forse dal latino fabula fiaccola o fractus rotto mentre la realizzazione e utilizzo è certo e si ripete, ogni anno, da secoli: illuminare il cammino alla Madonna dell' Addolorata.In origine il cammino partiva dalla Chiesa a lei dedicata, "extra moenia", fino al centro urbano per raggiungere la Collegiata dove veniva ospitata. Per muoversi nel buio si utilizzava la fracchia che, per alcuni secoli e fino ai primi del Novecento, era di piccole dimensione, portata a mano e con una utilità pratica.

Ma dagli inizi del '900, dopo l'illuminazione pubblica della cittadina di San Marco in Lamis, la fracchia cambia la sua funzione e dimensione e segue ancora oggi, come segno di devozione, sfilare nel centro urbano illuminando il cammino della Madonna dell'Addolorata che di notte cerca suo Figlio.

 

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